Dott.ssa Giorgia Aloisio
Leggere libri fa bene al nostro cervello: ce lo assicura il prof. Gregory Berns della Emory University di Atlanta, già autore di una interessante ricerca sulle emozioni degli animali che vi avevamo proposto in un altro post (e che potete leggere cliccando qui).
Il dott. Berns ha reclutato 21 studenti universitari ai quali è stato chiesto di leggere un thriller di Robert Harris, 'Pompei', romanzo dalla trama avvincente che ha attirato l'attenzione dei lettori e ha facilitato la loro concentrazione. Iniziata la lettura, gli studenti sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale per 19 giorni. Alla fine dell'esperimento, i dati emersi dagli esami medici non hanno dato adito a dubbi: l'attività cerebrale dei soggetti era decisamente migliorata. In particolare, gli studenti hanno dimostrato una aumentata connettività cerebrale, cioè un più intenso scambio tra aree del cervello diverse ma collegate. Miglioramenti biologici che significano più padronanza nel linguaggio (corteccia temporale sinistra), maggiore creatività, ricettività linguistica. Questa accresciuta connettività, da quanto abbiamo appreso, permane anche nei giorni successivi alla lettura.
Un invito, quindi, a tutti i nostri 'lettori': continuate a leggere! In questo modo potrete combattere al meglio l'invecchiamento cerebrale e mantenervi giovani dentro!
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