Ha dipinto fino all’ultimo giorno
della sua vita quando è scomparso nel suo appartamento di Londra dopo una breve
malattia: «Voglio che la pittura sia carne», affermava. Ed è proprio questo il
realismo che ritroviamo nelle sue opere: ritratti di donne e uomini veri, volti e
corpi nudi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Due matrimoni finiti con due
divorzi e la bellezza di una quarantina di figli, tra legittimi e non; nel 2003
ha ritratto Kate Moss nuda e in dolce attesa. Alcuni tra i suoi quadri più
celebri sono stati venduti alle aste di Christie’s.
Kate Moss e Lucian Freud. |
Lucian era nipote del più celebre Sigmund, padre
della psicoanalisi. Nato a Berlino nel 1922, all’età di 11 anni emigrò con la
famiglia a Londra per sfuggire al regime nazista. Da quel momento in poi la sua
vita si svolse completamente nel Regno Unito, dove morì il 21 luglio del 2011.
Un'immagine del pittore. |
Le immagini che contraddistinguono la sua arte sono
decisamente crude, a base di istinto e senza sconti, a volte choccanti e
grottesche, in linea con la pittura dell’irlandese Francis Bacon. Una carne
mostrata in tutto il suo realismo, flaccida, cadente, repellente e oversize: un
modo di ritrarre che spoglia l’individuo dei suoi orpelli e lo mostra così
com’è, palesando il Sé più profondo e vero.
Un lavoro psicologico simile a
quello precedentemente ideato da Sigmund Freud con il quale non poteva che
esserci una profonda sintonia di sensibilità e di intenti: l’inconscio colto da
Sigmund attraverso una maieutica socratica, tramite un dialogo inconscio
empatico tra paziente e psicoanalista e l’inconscio dipinto da Lucian e che
ritroviamo esternalizzato, quasi ostentato, sui corpi inermi, goffi e sgraziati
che il pittore amava dipingere. Lucian ha spogliato di maschere e vestiti i
suoi ritratti, riportandoli alla realtà e alla più vera quotidianità.
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