Una sala d'attesa. Un
giornale sfogliato in attesa della visita dentistica. E un ragazzino
che sbirciando tra quelle pagine progetta un folle volo: passeggiare
su un cavo tra le torri. Quale torri? Quelle che secondo l'articolo
letto sarebbero state costruite di lì a qualche anno a New York,
nella Grande Mela; le Torri Gemelle del World Trade Center.
Dopo aver “passeggiato”
tra i due campanili di Notre Dame e in cima all'Harbour Bridge di
Sidney qualche anno prima, nel 1974 Philippe Petit, scapestrato
giocoliere, mimo, funambolo, amante del rischio e del pericolo
progettò la passeggiata tra le Torri Gemelle: insieme ad una
combriccola di pazzoidi come lui, studiò per lunghi mesi le
distanze, penetrò con la truppa per studiare i luoghi, conoscere le
persone, falsificare badge e permessi d'accesso per ingegneri mai
esistiti. All'alba del 7 agosto di quell'anno, a più di 400 metri
d'altezza, dopo aver fatto scagliare a un complice una freccia
collegata ad una fune di ferro, Philippe realizzò la sua impresa:
passeggiare tra le due torri. Attraversò quello spazio aereo per
circa 8 volte, trascorse quasi un'ora su quel cavo, tra le nuvole,
camminò, si distese e si rialzò: tutto sotto gli occhi increduli e
sbigottiti dei passanti e dei telespettatori che seguivano la
eccezionale, straordinaria diretta televisiva.
“Una personalità
borderline”, avvezza a questo genere di pazzie, una testa calda...
Numerosi i commenti, tesi alla ricerca di una spiegazione per quella
incredibile impresa. Un'esperienza estrema, artistica, istrionica, ma
comunque indimenticabile, oltre che del tutto irripetibile, oggi,
alla luce dell'attentato che l'11 settembre 2001 distrusse i due
grattacieli, oltre a spezzare la vita di migliaia di persone.
Nel 2008 l'avventura di
Petit è diventata un docufilm che ha ricevuto numerosi premi e
riconoscimenti da parte dei più importanti concorsi cinematografici
del mondo: scene ricostruite e immagini di Philippe da giovane
(durante i suoi estenuanti allenamenti fisici) oltre a momenti della
passeggiata tra le Torri Gemelle ci fanno conoscere questo
stravagante, coraggioso e solitario uomo che oggi è parte della
storia, della cultura e dell'attualità del nostro tempo.
Un suo pensiero:
Il
filo non è ciò che si immagina. Non è l'universo della leggerezza,
dello spazio, del sorriso.
È
un mestiere
Sobrio,
rude, scoraggiante.
E
chi non vuole intraprendere una lotta accanita di sforzi inutili,
pericoli profondi, trappole, chi non è pronto a dare tutto per
sentirsi vivere, non ha bisogno di diventare funambolo.
Soprattutto
non lo potrebbe.
Il video,
doppiato in Italiano, è integralmente visibile su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=H2KYVU36WHE
Buona visione!
Interessante analizzare la psicologia di questi personaggi al limite dell'estremo.
RispondiEliminaA volte esistono alcuni personaggi, poco famosi, che hanno compiuto imprese incredibili di cui però pochi sono a conoscenza.
Le suggerisco come eventuale prossimo "topic" la psicologia di Walter Bonatti, alpinista ed esploratore italiano, che ha compiuto imprese che fanno sembrare la passeggiatina sulla corda tra le torri gemelle una passeggiata al parco col cane. Se non conoscesse il personaggio, le posso raccontare qualche aneddoto interessante!
Ottima l'idea del focus "psicologico" su personaggi così "sui generis".
Grazie, Piermatteo! Hai ragione, è davvero molto affascinante conoscere le storie di questi incredibili personaggi! Ti ringraziamo per la segnalazione relativa a Walter Bonatti! A presto.
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